Il gioco per un bambino non è solo un passatempo ma è un processo fondamentale per la crescita e per lo sviluppo delle sue capacità intellettive: giocando infatti si rinforzano e si promuovono molte connessioni neuronali che altrimenti andrebbero a scomparire.
Attraverso il gioco il bambino impara ad avere fiducia nelle proprie capacità, attraverso questo processo diventa consapevole del proprio mondo interno ed esterno e incomincia ad accettare l’interazione tra queste due realtà.
I giochi molto semplici si prestano a diventare tutto ciò che il bambino vuole in quel momento. Se invece il gioco è eccessivamente strutturato si rischia che bambino si stufi prima di utilizzarlo. Palloni, bolle di sapone, soldatini, corde da saltare, racchettoni, pistole ad acqua, pentolini, animali di plastica diventano invece strumenti dalle infinite possibilità e il bimbo sarà libero di utilizzarli di più e più a lungo.
Ogni bambino è diverso, e nella scelta del gioco più adatto è necessario tener conto dei gusti e dell’inclinazione di ciascuno, ma in via indicativa si può dire che
da 0-2 anni sono consigliati giochi che consentano di creare e smontare, che allenano la coordinazione oculo-motoria e stimolano il movimento.
da 3-6 anni è la fase dei giochi che consentano di immaginare e creare, che favoriscono la socialità (all’aperto) e coltivano la fantasia (giochi di ruolo).
da 7-11 anni: è il momento dei giochi di gruppo e delle attività ludico-sportive.
Il gioco e lo svago sono attività fondamentali per lo sviluppo del bambino e daranno i loro frutti nel corso della crescita. I giochi dei bambini vanno valutati come le loro azioni più serie.
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